
Spazi di Crescita: i primi sei mesi di progetto
“Spazi di Crescita. Percorsi di autonomia e inclusione” è il progetto promosso da Spazio Aperto Servizi, con il sostegno della Fondazione Guido Venosta, nato per offrire nuove opportunità a minori, famiglie e persone che vivono situazioni temporanee di fragilità.
In un territorio come quello milanese, segnato da crescenti disuguaglianze e da un aumento delle fragilità educative, abitative e lavorative, il rischio di esclusione sociale per chi attraversa momenti difficili è sempre più concreto. È da questa consapevolezza – e dall’esperienza maturata attraverso il lavoro capillare degli hub territoriali – che nasce Spazi di Crescita. Gli hub hanno rappresentato un punto di partenza prezioso per intercettare bisogni, avvicinare i servizi alle persone e sperimentare nuovi modelli di prossimità. Spazi di Crescita ne raccoglie l’eredità e la amplia, mettendo al centro percorsi personalizzati di sostegno e una rete integrata di interventi che valorizzano le risorse individuali e favoriscono l’inclusione nel tessuto sociale e territoriale.
Nei primi sei mesi di attività, il progetto ha coinvolto centinaia di persone, attraverso interventi concreti in quattro aree fondamentali: supporto educativo e psicologico, sostegno ai caregiver e socializzazione per persone con disabilità, accompagnamento all’autonomia abitativa e attivazione di strumenti per l’inserimento socio-lavorativo.
Uno spazio educativo che accompagna
Nei primi sei mesi, Spazi di Crescita ha confermato quanto sia fondamentale una presenza educativa costante e riconoscibile, capace di accogliere e accompagnare bambini e ragazzi nelle fatiche quotidiane.
I gruppi educativi e di socializzazione hanno rappresentato un punto di riferimento stabile: luoghi in cui costruire relazioni significative, sperimentare fiducia, giocare, muoversi, apprendere. Le attività – laboratori creativi, sport leggeri, esplorazioni nel quartiere – sono state pensate per stimolare curiosità e benessere, ma anche per offrire a ciascuno uno spazio sicuro in cui potersi esprimere.
Un’attenzione particolare è stata rivolta agli studenti con fragilità scolastiche: i gruppi di studio dedicati a studenti con BES e ragazzi stranieri hanno lavorato sul metodo, sul consolidamento delle competenze e sul potenziamento linguistico, con momenti di rinforzo durante l’estate per affrontare al meglio i recuperi di settembre.
In parallelo, sono stati attivati interventi individuali educativi e psicologici, su richiesta diretta o segnalazione da parte delle famiglie.
A rendere possibile questo lavoro capillare è un’équipe multidisciplinare, composta da 20 professionisti tra educatori, esperti BES e psicologi, che opera in modo integrato per rispondere tempestivamente ai bisogni emersi. Ogni intervento è pensato per costruire relazioni di fiducia, monitorare le situazioni più delicate e attivare le risorse – interne ed esterne – più adatte a sostenere il benessere di bambini, ragazzi e dei loro contesti familiari.
Il canale WhatsApp, pensato come strumento agile di primo ascolto, ha raccolto messaggi e richieste molto diverse: genitori in difficoltà dopo la bocciatura del figlio, ragazzi in ansia per gli esami, mamme che cercavano supporto per difficoltà comunicative in famiglia. Ogni contatto è stato un’occasione per costruire un primo legame e, in molti casi, per attivare percorsi più strutturati.
📌 105 minori coinvolti nei gruppi educativi
📌 60 interventi individuali (30 educativi e 30 psicologici)
📌 142 contatti gestiti via WhatsApp
Cura che crea legami
Nel cuore del progetto, c’è anche chi si prende cura. Genitori, fratelli, sorelle: figure che ogni giorno si confrontano con la fatica di sostenere persone fragili, spesso senza avere strumenti, tempo o reti su cui contare. Spazi di Crescita ha voluto dedicare a loro uno spazio specifico, riconoscendone il ruolo e offrendo un’occasione per non sentirsi soli.
Dopo i primi gruppi avviati in primavera, a settembre sono partiti tre nuovi cicli di incontri per caregiver, che hanno accolto familiari di persone con disabilità desiderosi di confrontarsi, di chiedere informazioni o, semplicemente, di raccontarsi. Ogni gruppo ha alternato momenti di orientamento (su servizi, strumenti di tutela, accesso ai diritti) e spazi di confronto più libero, in cui sono emerse fatiche, ma anche strategie, speranze, nuove consapevolezze. Le chat avviate durante gli incontri, mantenute attive anche d’estate, hanno contribuito a creare continuità e un senso di comunità che va oltre il ciclo di incontri.
Contemporaneamente sono stati attivati 10 gruppi di socializzazione per persone con disabilità. che hanno proposto attività motorie leggere, percorsi urbani brevi, laboratori creativi e spazi informali, sempre costruiti sui tempi e sui desideri di ciascuno. In molti casi, i gruppi sono rimasti uno spazio relazionale attivo anche nel periodo estivo.
📌 64 caregiver coinvolti nei gruppi di sostegno
📌 80 beneficiari nei gruppi per persone con disabilità
Casa come luogo da ritrovare
Trovare una casa non significa solo avere un tetto sopra la testa, ma poter iniziare – o ricominciare – un progetto di vita. L’accompagnamento abitativo attivato da Spazi di Crescita ha messo al centro questo principio, offrendo supporto concreto a persone e nuclei familiari in condizioni di fragilità, per aiutarli a costruire stabilità, autonomia e senso di appartenenza.
In sei mesi sono stati seguiti percorsi differenti, che raccontano bisogni diversi ma un comune desiderio di ripartire. Una giovane donna palestinese, arrivata in Italia attraverso un corridoio umanitario, ha potuto lasciare l’ospedale e iniziare una nuova vita in autonomia. Una famiglia del Bangladesh, attenta e partecipe alla vita del condominio, ha migliorato la gestione degli spazi domestici per garantire maggiore privacy alla figlia adolescente. Un padre dallo Sri Lanka, in attesa del ricongiungimento con la figlia, ha arredato con cura l’appartamento che li ospiterà.
Oltre agli allestimenti materiali – arredi, elettrodomestici – è stato offerto un accompagnamento costante: supporto amministrativo, orientamento nella lettura dei contratti, gestione delle utenze, ma anche affiancamento educativo per la cura dello spazio, la convivenza e l’inserimento nel contesto di quartiere.
📌 8 nuclei e persone supportati con interventi concreti
📌 19 percorsi di accompagnamento attivati
Strade verso l’autonomia
Costruire la propria autonomia significa, anche, acquisire strumenti concreti per un futuro professionale stabile e dignitoso.
Nei primi sei mesi, Spazi di Crescita ha sostenuto giovani e adulti nel definire nuovi obiettivi, attivando percorsi formativi e momenti di orientamento pensati per valorizzare le competenze e i desideri dei partecipanti.
Alcuni beneficiari hanno avuto accesso a un contributo per l’ottenimento della patente di guida, strumento che si rivela spesso indispensabile per raggiungere luoghi di lavoro lontani o mal collegati. Per altri, si è trattato di intraprendere un corso professionalizzante, come quello per operatore socio sanitario o addetti alle pulizie, che prenderà avvio nel trimestre successivo con una classe già individuata.
Ogni percorso è stato pensato in modo personalizzato, offrendo supporto concreto nella progettazione del futuro e nella costruzione di un’identità lavorativa attiva e sostenibile.
📌 28 persone supportate con strumenti per l’autonomia (formazione, patenti, orientamento)
I risultati raggiunti e la voce delle persone
In questi primi sei mesi, Spazi di Crescita ha raggiunto oltre 250 persone, mettendo in luce quanto sia essenziale un intervento che non si limiti a rispondere a un bisogno, ma sappia guardare alla persona nel suo insieme: ai suoi desideri, alle sue fragilità, alle sue risorse.
Ciò che davvero fa la differenza è la presenza costante e accessibile: non solo negli spazi educativi, ma anche nel sostegno emotivo, nelle relazioni tra pari, nel poter contare su qualcuno nei momenti di transizione. Come ci ha raccontato Francesca, mamma di un ragazzo con disabilità e partecipante a uno dei gruppi per caregiver: “Per una volta non mi sento sola. Qui non devo spiegare nulla, perché chi ho davanti sa esattamente cosa significa essere nel mio ruolo.”
Questo senso di vicinanza ha preso forma anche in strumenti agili e quotidiani, come il canale WhatsApp attivato fin dalle prime settimane: un numero dedicato che ha raccolto oltre 140 contatti, spesso legati a dubbi educativi, richieste di orientamento o bisogni di confronto. Un piccolo strumento che ha fatto sentire le persone meno sole e più ascoltate. Come ha scritto una mamma in uno dei messaggi ricevuti: “Grazie per aver risposto subito. Anche solo sapere che posso scrivere e qualcuno mi legge fa una grande differenza.”
Un esempio concreto di come, anche attraverso mezzi informali, sia possibile generare fiducia e prossimità.
Le storie incontrate ci hanno mostrato come anche il più piccolo gesto può diventare leva di cambiamento: un corso di formazione può aprire nuove strade, come nel caso di F., che ha iniziato un percorso da operatrice socio-sanitaria dicendo: “Grazie a questo corso avrò una formazione che mi permetterà di trovare un lavoro e pensare alla mia famiglia.”
Quello che emerge con forza è che non esistono risposte standard, ma percorsi da costruire insieme, capaci di adattarsi, che rispettino le storie, i tempi e le possibilità di ognuno.
I prossimi passi
Ogni intervento ha contribuito a costruire relazioni, attivare risorse e generare nuove possibilità. Nei prossimi mesi il progetto continuerà a:
- potenziare i percorsi formativi e di orientamento, in risposta ai bisogni rilevati;
- rafforzare il percorso di minori e adolescenti attraverso il supporto educativo e psicologico personalizzato;
- consolidare gli spazi di confronto e socializzazione già attivi, mantenendo una presenza costante e continuativa anche nei periodi più delicati, e valorizzando le relazioni di fiducia costruite nel tempo;
La direzione è chiara: continuare a costruire “spazi” dove ogni persona possa trovare il proprio passo, accompagnata con fiducia verso nuove possibilità.

